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Informazioni generali – Comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle entrate controlla le dichiarazioni presentate dai contribuenti e, se emergono discrepanze, invia loro una comunicazione con l’indicazione del tributo che ritiene dovuto, delle sanzioni e degli interessi.
Il contribuente può pagare la somma richiesta, con sanzione ridotta, entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione.

La comunicazione può anche non contenere una richiesta di pagamento, come nel caso del riconoscimento di perdite di importo diverso da quello indicato dal contribuente.

Le tipologie delle comunicazioni

Le comunicazioni possono essere emesse a seguito di:

  • un controllo automatico
  • un controllo formale
  • la liquidazione delle imposte sui redditi a tassazione separata (Tfr, arretrati, ecc.) per i quali, comunque, non sono dovuti interessi e sanzioni nel caso in cui il contribuente paghi entro 30 giorni.
Cosa fare se si riceve una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate

Quando il contribuente riceve una comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate può concordare con il suo contenuto, oppure ritenere che sia sbagliata.

Se il contribuente riconosce la validità della comunicazione, può regolarizzare la propria posizione con il pagamento di una sanzione ridotta, oltre all’imposta e agli interessi.
Se il contribuente non riconosce la validità della comunicazione può chiedere ulteriori chiarimenti o fornire i documenti necessari a dimostrare la validità della sua posizione.

Il CAF UIL ti assiste in ogni caso. Possiamo verificare insieme la tua posizione e poi decidere se procedere con la compilazione del modello F24 per il pagamento delle somme dovute, oppure richiedere una nuova valutazione all’AE. Chiedi al CAF UIL!

Nota bene

Le comunicazioni al contribuente, non contenendo una pretesa tributaria definita, non costituiscono atti impugnabili. Sono solo un invito al contribuente a fornire, in via preventiva, elementi chiarificatori delle anomalie riscontrate in sede di liquidazione automatizzata della dichiarazione e non sono, dunque, espressione di un potere autoritativo.